Con il Tfr in busta paga, quale destino per i fondi previdenziali?

E’ cauto, ma accorto il rilievo che l’ex Ministro Treu ( oggi Commissario Inps) ha svolto in merito alle negative ripercussioni che il TFR in busta paga potrebbe avere sulla previdenza integrativa.

Alla luce di questi timori si richiamano riflessioni più accorte sul sistema della previdenza integrativa che, appena nato, rischia di collassare se non verranno poste misure di sostegno che compensino le carenze derivanti dal mancato afflusso del Tfr, se questo finirà nella busta paga dei lavoratori.

Così l’istituzione di Fondi di Previdenza, lungi dall’essere una tutela del welfare, potrebbe risultare solo un’operazione diretta ai movimenti dei soli mercati finanziari.

Un’operazione, dunque, si riuscita, ma con il malato comunque morto!

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Solidarietà del cessionario d’azienda con il cedente per gli obblighi non prescritti nei confronti del lavoratore

Con la sentenza n. 21565/2014 emessa dalla Sezione Lavoro della Corte di Cassazione in data 13 Ottobre, la Giurispridenza di legittimità ha rinnovato il concetto di solidarietà tra cedente e cessionario d’azienda per gli obblighi non prescritti del datore di lavoro nei confronti del lavoratore.

La Cassazione ha evidenziato come  a norma dell’art. 2112 cod. civ. il cessionario debba farsi carico delle obbligazioni che il cedente (e datore di lavoro) aveva nei confronti del lavoratore non prescritti, giusta applicazione della norma citata.

 

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